La Commissione parla di squilibri macroeconomici, ma non si propone di indagare la realtà fattuale.
Analizzare le diseguaglianze e il rischio di povertà regala sì una fotografia della attuale, e preoccupante, situazione, ma a noi serve una previsione.
Riteniamo quindi fondamentale prendere in considerazione nuovi indicatori, come ad esempio l’accesso alla formazione, il tasso di abbandono scolastico (che in Italia è in spaventosa crescita), la disparità di trattamento salariale tra uomini e donne, il tasso di povertà tra la popolazione che già lavora, i trend nella spesa che lo Stato intende destinare alle politiche sociali.
L’obiettivo è un’Europa che non si limiti alla messa in mora degli Stati che generano un deficit eccessivo, ma che intervenga con rigore anche in caso di elevata disoccupazione o di eccessiva disuguaglianza.
L’UE che sogniamo non strizza l’occhio al business e agli interessi dei soliti noti, ma si prefigge come obiettivo primario il benessere di tutti i suoi cittadini.
Chiediamo troppo?
Tiziana Beghin
La Commissione parla di squilibri macroeconomici, ma non si propone di indagare la realtà fattuale.
Analizzare le diseguaglianze e il rischio di povertà regala sì una fotografia della attuale, e preoccupante, situazione, ma a noi serve una previsione.
Riteniamo quindi fondamentale prendere in considerazione nuovi indicatori, come ad esempio l’accesso alla formazione, il tasso di abbandono scolastico (che in Italia è in spaventosa crescita), la disparità di trattamento salariale tra uomini e donne, il tasso di povertà tra la popolazione che già lavora, i trend nella spesa che lo Stato intende destinare alle politiche sociali.
L’obiettivo è un’Europa che non si limiti alla messa in mora degli Stati che generano un deficit eccessivo, ma che intervenga con rigore anche in caso di elevata disoccupazione o di eccessiva disuguaglianza.
L’UE che sogniamo non strizza l’occhio al business e agli interessi dei soliti noti, ma si prefigge come obiettivo primario il benessere di tutti i suoi cittadini.
Chiediamo troppo?
Tiziana Beghin